martedì 20 aprile 2010

La preghiera di Carlo Magno




Il Cammino di Santiago, secondo la tradizione, ha origine, come raccontato nello Pseudo-Turpin, De Vita Car. Magni et Rolandi, da un'apparizione a Carlo Magno, nella quale l'Apostolo gli disse: "Quella via di stelle segna la strada che si offre a te per liberare la mia tomba, e che seguiranno dopo di te tutti i popoli". E come sappiamo, la Reconquista, ebbe inizio allora, con la liberazione delle terre di Navarra, occupate dai Saraceni, disegnando il tracciato che dai Pirenei porta in Galizia.
Il grande imperatore della Cristianità ricevette poi da Papa Leone III, dopo l'incoronazione del Natale dell'800, una preghiera scritta su una pergamena a caratteri d'oro, ritrovata nel sepolcro di Nostro Signore Gesù Cristo, e conservata a lungo poi nell'abbazia di San Michele. Eccone il testo e le promesse per coloro che la reciteranno con fede:
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domenica 18 aprile 2010

Pellegrino per voto

E' stato un voto che ha spinto José Antonio García Calvo 'Pepe', 60 anni, di Cadice, ad attraversare le Asturie fino ad arrivare a Villaviciosa, lungo il Cammino di Santiago. La sua storia sembra essere tratta da un altro tempo, da un'altra epoca. L' 1 gennaio 1999, il peschereccio sul quale Garcia lavorava, naufragò al largo della costa norvegese. Questo pescatore, originario di Puerto de Santa Maria, fu l'unico superstite dell' equipaggio di 17 uomini di quella nave. Rimase 9 ore aggrappato ai cadaveri di due suoi compagni, lottando per la vita. In quei momenti, ha fatto una promessa a se stesso e alla Vergine del Carmelo: fosse sopravvissuto avrebbe visitato tutti i santuari del mondo, compreso Covadonga, ed è ciò che ha fatto.
Dopo essere stato salvato, ha trascorso più di otto mesi in una camera iperbarica per guarire da tutte le lesioni subite. Ha poi prelevato il denaro che aveva messo da parte (36.000 euro) e ha iniziato a camminare. Questo è accaduto nove anni fa. In tutto questo tempo Pepe ha coperto più di 95.000 miglia camminando in tutti i continenti, tranne l'Oceania. E' stato in Messico, Argentina, India, Siberia e in decine di paesi europei, e ha anche attraversato a piedi lo Stretto di Bering, che collega, quando è congelato, Alaska e Russia.
I ricordi di tanti luoghi sono affollati nella sua mente, ma conserva un affetto speciale per la città bosniaca di Medjugorie. "E 'un luogo dove si sente veramente la fede, ma non è riconosciuto perché i soldi raccolti dalla Chiesa locale sono stati utilizzati per ricostruire la città che fu distrutta dopo la guerra nei Balcani, invece di consegnarli al Vaticano", spiega Garcia, che dai suoi viaggi non ha tratto dei bei ricordi dei preti. La sua ultima esperienza negativa è quella dell'ultimo giorno, quando dopo aver dormito davanti alla porta della chiesa di Colunga, è giunto a Villaviciosa. E' andato in parrocchia per chiedere al parroco locale una tazza di caffè per riscaldarsi e questi, a quanto dice, glielo ha negato.

Ostacoli

In questo momento Pepe non ha un euro per comprare il pane, e continua il suo viaggio grazie all'ospitalità delle persone che incontra sul Cammino. Gli mancano solo poche settimane per giungere all'ultima tappa del suo viaggio, dove concluderà il suo terzo Camino de Santiago, che ha cominciato da Gerusalemme, e negli ultimi mesi lo ha portato a camminare attraverso Israele, Siria, Turchia, Grecia, Montenegro, Bosnia, Croazia, Slovenia, Italia, Francia e Spagna. Del nostro paese, nel quale è stato diverse volte, conserva i suoi peggiori ricordi.
"L'Italia non è preparata per i pellegrini. Non ci sono cammini e bisogna camminare lungo le strade. Molti pellegrini sono morti investiti dai camion", ricorda con uno sguardo di pietà che si fa luce sul suo volto abbronzato e solcato da centinaia di rughe, frutto dello sforzo cumulato negli anni.
Una volta a Santiago si recherà a Cadice, questa volta in treno, per riposare finalmente, e per rivedere la figlia e i suoi due nipotini, una bambina di 5 anni e un bambino di soli 12 mesi. E potrà terminare di scrivere un libro che raccoglierà le principali esperienze che ha vissuto negli ultimi dieci anni, e che avrà come titolo I tre nemici del pellegrino: i sacerdoti, i cani a due zampe (le persone) e i piedi.
Inimicizie storiche, molto spesso insanabili. Ma sono il sale della vita. Quello che conta lungo il Cammino sono le amicizie, quelle nuove e quelle ritrovate. Il più delle volte il pudore o l'umana incapacità di raccontarle esime dal parlarne, e crediamo che anche da questo racconto traspariranno immancabilmente.

giovedì 15 aprile 2010

Pellegrinaggio di Pentecoste Parigi - Chartres


Sulla Turonense, una delle quattro vie di pellegrinaggio che solcano la Francia, nel tratto tra Parigi e Tours, si incontra Chartres, cittadina famosa per la sua splendida cattedrale gotica, dedicata alla Madonna Nera (Notre-Dame di Chartres), la cui statua lignea venne bruciata durante la Rivoluzione Francese. Questo luogo ha avuto ed ha una grande importanza nella storia religiosa e civile della Francia, e sono evidenti i molteplici legami con la tradizione jacopea. I pellegrinaggi da Parigi a Chartres hanno avuto origine fin dalla sua costruzione, cominciata nell'XI secolo. Un nuovo vigore al pellegrinaggio venne dato da Charles Peguy che, pochi mesi prima della sua morte, volle realizzare un voto fatto durante la malattia di suo figlio. A Chartres il poeta e scrittore francese scrisse questo famoso poemetto che ha ridato linfa alla devozione mariana ed al pellegrinaggio presso intere generazioni di giovani alle quali il naturale senso religioso e del sacro sono stati in gran parte negati da tutte le ideologie che hanno attraversato il secolo passato e sopravvivono ancora in quello attuale.


"La Chiesa è nostra madre" : davanti ai ripetuti attacchi contro la Chiesa cattolica, il pellegrinaggio di Pentecoste 2010 di quest'anno vuole dimostrare la testimonianza di comunione e di unione di cuori. Per tre giorni, sulla strada di Chartres, i pellegrini rinnoveranno pubblicamente l'impegno dei cattolici verso la loro Madre, la Chiesa, che Papa Benedetto XVI desidera "purificata dalla penitenza e dal rinnovamento nella carità pastorale".
Le caratteristiche che contraddistinguono questo pellegrinaggio: con 10.000 pellegrini che cammino per 3 giorni, interamente a piedi, da Parigi a Chartres (100 km), sotto la supervisione di 800 volontari, è uno dei più grandi pellegrinaggi a piedi dell' Occidente. E' anche al tempo stesso un pellegrinaggio di giovani (età media 21 anni) e le celebrazioni avvengono nella forma straordinaria della liturgia romana! E' infine un pellegrinaggio internazionale (800 pellegrini stranieri provenienti da oltre 15 nazioni). Quest'anno i pellegrini saranno suddivisi in 150 "capitoli", ciascuno sotto il patrocinio di un santo. Si riuniranno con centinaia di "non-camminatori", di tutta la Francia, pregando con le stesse intenzioni.
Il pellegrinaggio, che è stata risolutamente   "al cristianesimo" è una chiamata alla missione, testimonianza, una prova evidente della vitalità del cattolicesimo ".

Chi volesse partecipare a questo pellegrinaggio, che quest'anno avrà luogo dal 22 al 24 maggio, ce lo faccia sapere inviandoci una Email

domenica 4 aprile 2010

venerdì 26 marzo 2010

Con la croce fino a Santiago

Prende fiato a metà della salita. "Si chiama Il Perdòn? Credo davvero che se arrivi in cima, tutto ti verrà perdonato", scherza. Extremeño ma residente a Puertollano, 63 anni, primogenito di dieci figli, padre di quattro figli e nonno di non sa quasi di quanti nipoti, ha iniziato il 15 gennaio il Camino de Santiago, a Roncisvalle.
In sei giorni ha percorso solo tre tappe (ieri è giunto a Puente la Reina), e la ragione la si comprende dando semplicemente uno sguardo alla gigantesca croce nera appaggiata al tavolo dove Juan Miguel Gonzalez sta pranzando.

domenica 21 febbraio 2010

L'Apostolo San Giacomo, guerriero di Spagna

di Vittorio Messori. 
   All’inizio del Seicento, i Carmelitani Scalzi fecero pressione sul re, Filippo III, e riuscirono a convincerlo a proclamare Santa Teresa d’Avila patrona di Spagna. Contro il decreto sorse un’immediata sollevazione che coinvolse tutta intera la società iberica, dai nobili sino ai mendicanti. Nessuno aveva nulla, se non ammirazione devota, per la grande Carmelitana ma non si tollerava che detronizzasse San Giacomo, Santiago, dal suo ruolo storico di protettore di tutte le Spagne. La polemica, violentissima e che coinvolse i papi stessi, durò un paio di secoli quando finalmente, nell’Ottocento, si permise che la Madonna Immacolata e non un santo o una santa prendesse posto accanto a Santiago come coprotettrice del Paese.

sabato 23 gennaio 2010

Anno Santo Compostellano

Come è a tutti noto, il 31 dicembre scorso a Santiago di Compostella è stata aperta la porta Santa della Cattedrale, inaugurando l'Anno Santo Compostellano, che cade ogniqualvolta la festa dell' Apostolo San Giacomo, il 25 luglio, cade nel giorno del Signore, ovvero di domenica.
Gli Anni giubilari muovono ovunque, e quindi anche a Santiago, un numero molto maggiore dell'ordinario di pellegrini, vuoi per la possibilità di partecipare ad un evento eccezionale che capita poche volte nella vita di poter vivere, ma anche e soprattutto per i benefici spirituali concreti che si possono ottenere, trattandosi di una dei più alti momenti religiosi che la Chiesa offre a tutti, credenti e non, per potersi convertire e per misurare la prospettiva dell'immortalità dell'anima anche nei suoi aspetti meno speculativi, in termini umanamente chiari e comprensibili.
Che i pellegrinaggi veri, quelli a piedi per intenderci, siano i più straordinari momenti di conversione che ad ogni creatura sia dato di sperimentare, è cosa nota a tutti coloro che da secoli ne hanno fatto esperienza. Altrettanto chiaro è che la santità della meta e la distanza del viaggio, ovvero la misura del distacco da se stessi, agiscono in misura adeguata e generosa al rischio che ogni pellegrino si vuole prendere nel momento in cui è disposto a barattare le proprie certezze, a trasportare con le proprie gambe ogni sorta di dolore e di insoddisfazione insieme  allo scrigno delle proprie gioie in un luogo santo, laddove la nostra umanità si inchina al vero Dio e al vero Uomo, nel quale la vita di ognuno è innestata e prende forma ed acquista senso. Questo spazio che il Priorato lombardo della Confraternita di san Jacopo di Compostella apre oggi a tutti i pellegrini della nostra terra, vuole essere un luogo aperto per affermare lo spirito religioso e cristiano del Cammino di Santiago. L'Anno Santo è sempre più oggetto di rumori, informazioni, lamentazioni, speculazioni di ogni genere che, volutamente o meno, ne snaturano il significato. Per questo trascureremo il tam-tam mediatico, ma intendiamo occuparci di tutto quanto del Cammino non si dice, ma che, lo sappiamo bene, è quanto interessa davvero e muove tutti i pellegrini.